ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARRISTI D’ITALIA

LE UNITA’

 

133° RGT. FANTERIA CARRISTA

 

Costituito il 10 giugno 1941 a Pordenone in seno alla Divisione Corazzata “Littorio” con personale tratto dal 33° Reggimento Carristi, con il quale il 133° ebbe in comune il Deposito di Parma. Il suo primo Comandante fu infatti il Colonnello Pietro ZUCO (M.A.V.M. e C.G.V.M.) che al momento della costituzione del 133° era, in atto il Comandante del 33° Reggimento, incarico nel quale fu poi sostituito dal Colonnello Mario MARTINELLI (M.A.V.M.).

La formazione organica iniziale del 133° comprendeva, oltre ad una compagnia contraerei da 20 mm ed alla compagnia riparazioni e recuperi, il X battaglione carri M del Tenente Colonnello Luigi PINNA (M.A.V.M., M.B.V.M. e C.G.V.M. - già Comandante di sezione autoblindo in Somalia nel 1935), l’XI battaglione carri M del Maggiore Gabriele VERRI (M.A.V.M, - già comandante di plotone carri d’assalto in Somalia nel 1935) ed il XII battaglione carri M del Maggiore Cesare LASAGNA (M.B.V.M.), poi sostituito dal Maggiore Enrico DELL’UVA (2 M.B.V.M.) e poi dal Capitano Costanzo PREVE.

Nel corso dell’anno, l’unità venne poi completata con la 40^ Officina pesante , il Reparto Rifornimenti e recuperi ed il Battaglione complementi.

Dopo un periodo di addestramento nel pordenonese (ogni battaglione era dislocato nei piccoli comuni pedemontani della provincia tra il Tagliamento ed il Livenza, tutt’intorno alla confluenza dei torrenti  Cellina e Meduna, anche allora utilizzato come campo di addestramento per le unità corazzate di previsto impiego in Africa Settentrionale), il reggimento fu inviato nelle Puglie, nella zona di Brindisi-Mesagne. Da lì, nel gennaio 1942, si trasferì in Africa Settentrionale insieme a tutta la Divisione corazzata “Littorio”.

Il materiale venne spedito via mare mentre il personale fu inviato via aerea dall’aeroporto di Mesagne. Durante la traversata la nave che trasportava una compagnia di carri del XII battaglione fu affondata. Una volta giunto in Libia, il reggimento cedette due  battaglioni per il riordino di unità da tempo impegnate in quel teatro operativo: il X battaglione del Maggiore PINNA al 132° Carristi, mentre l’XI battaglione del Maggiore VERRI (M.A.V.M.) divenne il battaglione carri autonomo della Divisione Motorizzata “Trieste”.

Più tardi, in sostituzione dei battaglioni carri ceduti, il 133° incorporò dal 31° Carristi il XIV battaglione carri M 14/41, del Tenente Colonnello Giuseppe GIGLIARELLI FUMI poi sostituito dal Maggiore Aldo LAZZARI (M.B.V.M.), ed il LI battaglione carri del pluridecorato Tenente Colonnello Salvatore ZAPPALÀ (M.O.V.M., M.A.V.M., M.B.V.M. e 3 C.G.V.M), sostituito, dopo la sua morte sul campo di battaglia di El Daba, avvenuta il 30 giugno 1942, dal Capitano Tito PUDDU.

Il XII battaglione carri M, ricevuti nuovi carri in sostituzione di quelli persi, restò nei ranghi del 133° che, con questo organico, partecipò al ciclo operativo in Egitto sino all’epilogo di El Alamein ove il reggimento condivise la sorte gloriosa del 132° Carristi.

 

Il 133° Reggimento entra in linea in Africa Settentrionale, il 20 maggio 1942; dopo aver sostituito, a Sidi Rezrgh, reparti dell’Ariete dirottati a Tobruk, avanza fino a Sciaf Sciuf a a Gabrelasch.

Il 23 giugno 1942 varca il confine con l’Egitto, pronto a  proseguire lo sfrozo in profondità per lo sfruttamento del successo che, al momento, si ipotizzava per le forze italo - tedesche.

Il 25 giugno, il Reggimento, dopo essere stato rifornito, continua il movimento per puntare su Fuka (aggirando da sud le truppe inglesi in ritirata) ed inizia la marcia verso El Alamein, ove partecipa eroicamente alla omonima battaglia. A seguito delle gravi perdite ivi subite, il 133°, il 18 dicembre 1942 viene disciolto.

 

Dal 10 novembre 1975 al 30 novembre 1991, le tradizioni del Reggimento sono affidate al X Battaglione cr. “M.O. Bruno”, inquadrato nella Brigata corazzata “Ariete”.

A seguito di ulteriori provvedimenti ordinativi dell’Esercito, il 133° carri viene ricostituito in Altamura il 17 ottobre 1992.

Il 9 ottobre 1995, tuttavia, il Reggimento viene definitivamente sciolto.