Scheda Tecnica Lunghezza: 8,65 m Larghezza: 3,51 m Altezza: 2,78 m Peso: 41,9 t Combustibile: benzina Motore: Ford GAF ad 8 cilindri Potenza: 500 hp Velocità: 40 Km/h Autonomia: 160 Km Protezione: Frontale 110/25 mm Armamento: 1 cannone da 90 mm 1 mitragliatrice da 12,7 mm 2 da 7,62 mm Equipaggio: 5 uomini
Il Pershing fu portato in combattimento quando era ancora quasi un prototipo. Ciò sorse dalla necessità di controbattere efficacemente i Tigre tedeschi, cosa che gli Sherman avevano grosse difficoltà a fare. L’esordio non fu significativo in quanto gli avversari ormai avevano ben poco da mettere in campo. Il vero battesimo del fuoco lo ebbe nella guerra di Corea dove si trovò ad affrontare con buoni risultati gli ancora temibili T34 coreani anche se l’inizio fu pessimo. Portati al combattimento in tutta fretta con i motori da revisionare, al primo scontro fusero i propulsori e vennero praticamente distrutti dai carri avversari.
Nell’Esercito Italiano non armarono tutti i reparti e furono presto affiancati e poi sostituiti dagli M47. Nonostante questo, rimasero in linea fino alla fine degli anni ’60. Sulla base delle informazioni aggiornate disponibili e delle segnalazioni di esperti, esistono tuttora alcuni esemplari di M26 Pershing sul territorio nazionale: uno presso la caserma Mittica sede del Comando Brigata Ariete (un tempo era ad Aviano ed era in grado di muoversi), un altro presso la Scuola di Cesano (utilizzato per l’addestramento della Fanteria d’Arresto), uno è a Brescello di proprietà del Comune e in grado di muoversi (accudito da un anziano signore che ha fatto il servizio militare negli anni ’60 presso il 182° Reggimento Garibaldi, 13° btg. carri). Negli anni ’70 ce ne erano alcuni, ridotti più o meno a rottami, nei poligoni, utilizzati come bersagli.